La fretta e la furia

Negli ultimi tempi molte persone si sono dirottate su sistemi di informazione non convenzionali. Questo è un bene. Sempre più spesso il ricercatore fai da te, è convinto di avere tra le mani lo scoop del secolo e non vede l’ora di condividerlo con chiunque conosca. Questo è un male.

Siamo bombardati dall’informazione in maniera così veloce da non poterci permettere di ragionare troppo sopra ogni notizia, ogni fonte, bisogna andare avanti e ci sembra tutto importante. Questo è l’errore.

Non avere fretta e furia di capire, datti il giusto tempo e ti renderai conto che quello che ti sembrava il nemico forse è l’amico. Approfondite ogni questione prima di tirare le conclusioni e uscite dalla vasca dei pesci rossi.

Quasimodo

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Quale memoria?

Ogni anno il 27 di gennaio guardo il teatrino della memoria con una certa riluttanza. Non nego che ci sia stata sofferenza e anch’io sono rimasto turbato e invaghito dai racconti ma poi, sono cresciuto. Ho voluto approfondire gli argomenti, le notizie, le letture, cercando, come mi ha insegnato il mio percorso professionale, la verità. La storia spesso mente ma l’impalcatura di una menzogna è comunque un fatto fragile che prima o poi, svela la sua mancata consistenza.

Gli uomini non hanno memoria, questo è un dato di fatto. I genocidi continuano indisturbati in varie parti del mondo con una sfacciataggine che è disarmante. Forse perchè i giornali non ne parlano abbastanza o forse non si tratta di uomini interessanti, questo parrebbe.

Invito i lettori che arrivano sulle sponde di questo confine a riflettere ampiamente e non condividere tanto per essere nel gruppo dell’argomento del giorno, annuendo come quei giochini con la molla che si mettono sul cruscotto dell’auto. Ogni tanto rispolverate briciole di intelletto e ribellatevi a questo mare calmo di idiozie.

Buona lettura di quanto segue.

Quasimodo

Ecco gli altri GENOCIDI DEL XX SECOLO
Fonte http://www.novaramissio.it/Pasqua00/Martiri/Genocidi.html

1. GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO

I “Giovani Turchi” (ufficiali nazionalisti dell’Impero ottomano) ordinarono tra il 1915 e il 1923 vasti massacri contro la popolazione armena cristiana. Le successive deportazioni di massa porteranno il numero delle vittime a un milione e mezzo circa.

2. GENOCIDIO DEI POPOLI DELLA CINA

Nell’anno 1900, la rivolta dei “Boxer” causò oltre 30 mila morti, in gran parte cristiani. E sono almeno 48 milioni i cinesi caduti sotto il regime di Mao tra il “Grande salto in avanti”, le purghe, la rivoluzione culturale e i campi di lavoro forzato, dal 1949 al 1975.

3. GENOCIDIO DEI POPOLI DELLA RUSSIA

Non meno di 20 milioni i russi eliminati durante gli anni del terrore comunista di Stalin (1924/1953). Esecuzioni di controrivoluzionari e di prigionieri, vittime del gulag o della fame.

4. GENOCIDIO DEL POPOLO EBRAICO

Con l’avvento del nazismo di Hitler in Germania (1933/1945) viene avviato lo sterminio del popolo ebraico in Europa; le vittime di questo immane olocausto sono calcolate in oltre 6 milioni di persone, la gran parte di loro morta nei campi di sterminio.

5. GENOCIDIO DEI POPOLI DELL’INDONESIA

Nel periodo 1965/67, quasi un milione di comunisti indonesiani sono stati deliberatamente eliminati dalle forze governative indonesiane, mentre tra il 1974 e il 1999 sono stati eliminate da gruppi paramilitari filo-indonesiani 250 mila persone della popolazione di Timor-Est.

6. GENOCIDIO DEL POPOLO CAMBOGIANO

Un milione di cambogiani sono morti in soli quattro anni, tra il 1975 e il 1979, sotto il regime di terrore instaurato dai Khmer rossi di Pol Pot.

7. GENOCIDIO DEL POPOLO SUDANESE

Si stima che un milione e novecentomila cristiani e animisti siano morti a causa del blocco imposto dal governo di Khartum all’arrivo degli aiuti umanitari destinati al Sudan meridionale.

8. GENOCIDIO DEI POPOLI DEL RWANDA E DEL BURUNDI

Dal 94 ad oggi, 800 mila civili ruandesi sono stati massacrati nel conflitto scoppiato tra hutu e tutsi; un’analoga cifra è stimata per le vittime del vicino Burundi.

9. GENOCIDIO DEI POPOLI DELL’AMERICA LATINA

Dalla Rivoluzione messicana, ai “desaparecidos” delle dittature militari degli ultimi decenni del XX secolo, sono oltre un milione le vittime innocenti della violenza di Stato dei regimi sudamericani.

Inoltre solo in Amazzonia si calcola che quasi 800 mila indios sono morti in un secolo, per le angherie e i soprusi subiti.

10. GENOCIDIO DEL POPOLO IRACHENO

Un organismo dell’ONU ha stimato nel 1998 in un milione di morti, tra cui 560 mila bambini, gli iracheni morti a causa dell’embargo internazionale e della politica di Saddam Hussein.

Non si hanno a tutt’oggi cifre sicure sulle vittime dei genocidi e delle “pulizie etniche” compiute nella ex-Yugoslavia, in Liberia, Sierra Leone, Angola, Congo, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, Tibet … e l’elenco purtroppo si allunga ogni anno di più!

Il giornalettismo

Dicono che le notizie vere le fanno i professionisti e che tutti gli altri sono dei malfattori. Ma in uno Stato dove la libertà di Stampa è agli ultimi posti, rappresentando l’addio alla pluralità di opinioni e di riflessioni, l’uomo libero deve attrezzarsi di volontà e coraggio, iniziare a scrivere come meglio può l’idea diversa, l’opinione differente, a volte la verità.

L’avv. Polacco ci invita alla lettura dell’ultimo Decreto dove si evidenzia, tra le altre cose, come fino a ***dicembre 2020*** sarà prorogato lo Stato emergenziale quindi tutti gli italiani saranno soggetti a leggi speciali.

Questo è il video.

Quasimodo

 

Libertà di stampa (addio?)

Quando nasce il “complottismo”? Quando non puoi dire qualcosa di diverso da quello che viene assunta come “verità ufficiale” perchè è scomodo ad alcuni per il bene di quegli stessi. In fondo i molti non sono mai stati considerati nella storia del mondo.

In questi giorni circola uno spot dove si celebra la vera informazione, dei veri giornalisti. Contemporaneamente il Governo ha istituto una task force sulle fake news, qualcosa che fino a qualche anno fa avremmo pensato di leggere solo nei romanzi fantapolitici. No, è tutto vero.

Secondo l’Associazione Reporters sans Frontiers, la più grande associazione internazionale in difesa dei giornalisti di tutti il mondo, l’Italia è al 41esimo posto della classifica mondiale della libera stampa. Sempre secondo le fonti, siamo saliti di due posti per la presenza di giornalisti sotto scorta.

Vogliamo ricordare in questa giornata Giulietto Chiesa, grande giornalista, un combattente per i diritti, per la verità, uno dei pochi giornalisti che in Italia ci ha raccontato la verità sul caso di Assange.

Riflettere oggi, nella giornata dedicata alla libertà di stampa, su questi dati, sulla persecuzione verso le voci dissenzienti, è fondamentale per la salvaguardia di uno dei diritti fondamentali, sancito dalla nostra Costituzione.

Art. 21 Costituzione Italiana

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Forse la manifestazione non rientra più nei propri diritti. Lotteremo per farlo? Gli italiani, diceva Montanelli, non hanno coscienza di essere un Paese: sono un popolo meraviglioso di individualisti. Forse ci basta il pensiero.

Quasimodo

Niente e così sia

Oriana Fallaci, grande giornalista e scrittrice, racconta l’incubo della guerra a chi non vive in quelle terre bagnate di sangue e pazzia. Il libro cerca di documentare una serie di vicende che spingono il lettore a chiedersi, insieme all’autrice, perchè l’uomo spreca cosi tante energie per uccidere? Perchè si producono armi?

Niente e così sia mostra e genera parallelismi e riflessioni fra il sentire occidentale del Vietnam negli anni Sessanta e la realtà vissuta in prima persona.
Appare evidente la sua smania di capire, il suo sentirsi incapace di abbracciare “per intero” una realtà così profondamente toccante e sconvolgente come la guerra.

Talvolta la ricerca affannosa di un motivo, uno solo, per continuare ad avere fede e fiducia nell’uomo, per vedere le sue grandezze quando ha davanti agli occhi gli orrori e le tragedie, diventa esperienza strangolante, affanno, sconforto. L’anima sensibile dell’autrice si manifesta parola dopo parola.

Dietro il pessimismo di una storia fatta solo dagli assassini sta l’obbligo per tutti noi di attraversare il palcoscenico della vita nel migliore modo possibile. Ed è l’unica cosa che possiamo fare visto che la nostra esistenza, una volta cessata, non serve più a niente.

Ascoltiamo il brano scelto da Paola