La colpa *di tutto* è dei no vax

Grazie alla segnalazione di un nostro lettore, abbiamo saputo che sull’Eco del Chisone del 02 febbraio 2022 è apparso un articolo che denuncia rallentamenti e ritardi nel Comune di Rivalta a causa di dipendenti definiti “No vax”.

“Pratiche da evadere e almeno due mesi per avere la propria carta di identità: non mancano le difficoltà negli uffici dei servizi anagrafici che registrano disagi e ritardi a causa di mancanza di personale. Dipendenti No vax o a casa in quarantena che, di fanno, hanno portato a un evidente rallentamento della macchina comunale di via Balma. (….) almeno sei invece i dipendenti No vax, tra cui anche un agente di Polizia locale.”

Da nostri fonti interne veniamo a conoscere un’altra realtà, ovvero che la maggior parte delle mutue sono di lavoratori vaccinati che si sono *positivizzati al covid e sono restati in quarantena. E’ così difficile prendersi la responsabilità a onor del vero di raccontare fatti di cronaca REALI? Purtroppo per esperienza sappiamo bene che le notizie sono raccontate al 90% dagli amministratori locali che esattamente come fanno a Roma, danno indicazioni precise su cosa bisogna scrivere, anzi, a volte inviano direttamente il testo dell’articolo. Possiamo ancora parlare di giornalismo in Italia ? Come può un cittadino avere opinione precisa su cosa è la realtà quando ogni canale è diventato solo propaganda verso una visione unica imposta dal sistema centrale mondiale?

Per concludere vogliamo anche precisare che chi ha pubblicato questo articolo dovrebbe essere segnalato al Garante della Privacy perchè ha diffuso dati sensibili definendo No vax un agente di Polizia locale. In un mondo privo di scrupoli e di etica come questo che stiamo vivendo, molti ignoranti dei diritti e della morale sorrideranno ma chi è ancora vivo nella testa e nel cuore, prenda il coraggio e inizi a denunciare fatti che contrastano con le narrative-menzogne che ogni giorno inondano i canali di informazione.

Quasimodo

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Buona giornata blogger

Ha ancora senso oggi avere un blog?

Il blog è una sorta di diario. Quando sono nati, la maggior parte dei blogger scriveva per passione, per comunicare. I social erano per lo più assenti e non c’era l’afflusso di notizie che c’è oggi.

Poi sono arrivati gli influencer, i famosi e i social hanno intensificato utenti. Non parliamo di altri subdoli meccanismi che hanno incasinato ricerca e diffusione dei contenuti.

Dovremmo quindi immaginare che non ha più senso se il nostro obiettivo è quello sopra esposto ma in un sistema sempre più stringente verso la libertà di espressione e quindi la diversità di opinioni, il blog rappresenta l’ultimo baluardo per le voci comuni.

Grazie a tutti gli amici blogger che proseguono con coraggio e determinazione questa strada.

Giuseppina Bruno

L’Allodola e le Tartarughe (la rana bollita)

Un bel libro che fa funzionare il cervello e che vogliamo consigliare è “L’allodola e la tartaruga” di Bruno Ferrero. Pagine per meditare, riflettere o anche semplicemente pensare.

Renato legge alcune pagine del libro che fanno riferimento al principio della “rana bollita” raccontato dal filosofo e anarchico statunitense Noam Chomsky. 

In questo momento ci sembra ottima riflessione per descrivere cosa sta capitando nel nostro paese dove la maggior parte dei cittadini si stanno adattando a una situazione spiacevole senza capacità di reagire e forse, quando proveranno a farlo, sarà troppo tardi.  La nostra società schiacciata dai meccanismi burocratici, finanziari, rimbambita dal megafono dei mass media, accetta persino le vessazioni di essere multato perchè esercita la propria libertà di pensiero e di movimento. Speriamo che questo principio possa muovere le menti inerti, remissive, rinunciatarie che si deresponsabilizzano nel difendere la libertà, l’etica, il proprio valore.

Oggi è il giorno mondiale per la salvaguardia delle rane. Sfruttalo a tuo favore.

Ascoltiamo il brano.

 

Quasimodo

Quando a muoverti è la paura

Agire per paura non è mai produttivo di benessere tuo o degli altri. La paura puoi analizzarla sotto tanti punti di vista ma l’aspetto fondamentale è che riguarda qualcosa che per te è importante. Riflettere su questo aiuta a capire come mai siamo più terrorizzati di perdere la capacità di leggere gli aggiornamenti di facebook, piuttosto che la nostra libertà. Forse è questo il motivo per cui nessuno si accorge che giorno per giorno, ci stanno rosicchiando un pezzettino di libertà.

Non parlo di te che stai leggendo ma di tutti quelli che non leggono ovviamente. Ricordo che mio padre diceva che gli uomini più potenti del mondo sono tre: il Papa, il Re e chi non ha niente.

Considerato che il Re non è più visibile, diventare Papa non sempre è possibile, abbiamo un’unica soluzione per ritornare una potente umanità. Ma per non avere niente, non bisogna avere paura di non avere niente: è questo il nostro limite?

“L’ora è confusa e noi come perduti la viviamo” (Pasolini)

Giuseppina Bruno

Basta acqua tiepida

Spesso mi trovo a riflettere sulla libertà perchè mi sembra che non ce ne sia più tanta. Considerato che posso scrivere gratuitamente in uno spazio gratuito, non dovrei pensare questo, ma poi capitano delle cose, situazioni, fatti che mi fanno ricredere.

La libertà è di poter essere e fare quello che sentiamo (nei limiti di un’etica e di una moralità): una meta difficile da conquistare. Oggi viviamo un paradosso complesso che ci ha condizionato al punto da farci divenire prigionieri di noi stessi nel timore di esprimere il nostro pensiero reale per un quieto vivere fatto di sommosse interiori e di bisbigliate critiche accorate. Sviluppiamo quindi una modalità stand by di pensieri e di opinioni che alla fine diventano la nostra vera identità.

Ho sempre temuto i social perchè mi ricordano la folla di Erode che, a discapito delle previsioni, aveva salvato Barabba. Anche allora gli exit poll non erano precisi oppure anche allora erano manipolati? Finchè non troveremo la forza di uscire dall’acqua tiepida per accorgerci che era una insipida brodaglia, come potremmo assaporare i venti freschi e puliti del cambiamento?

“Il libero pensiero ce l’abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero.” (*)

Giuseppina Bruno

(*) Karl Kraus (giornalista, saggista austriaco 1874-1936)